Viaggi Azzorre

Lagoa do Fogo
Lagoa do Fogo, Isola di Sao Miguel
 
Vetta Vulcano pico
Vetta del vulcano Pico, Isola di Pico

Flora e fauna
Scarsissime entrambe, al momento della scoperta dell'arcipelago. Nel '400 nessun mammifero popolava le isole e c'era solo qualche uccello: il priolo, una specie di ciuffolotto grigio, uccelli marini e rapaci, nibbi e falchi in particolare che volavano numerosi sopra le prime navi di esploratori. I marinai li chiamavano genericamente falconi, açores: e quello diventò anche il nome delle isole, isole degli Açores.
La più grande ricchezza faunistica dell'arcipelago, nei secoli scorsi come oggi, era nel mare, dove vivevano anche i maggiori mammiferi capodogli e delfini - e poi tonni, pesci spada, acciughe, cernie, barracuda. Niente rettili: un paradiso terrestre senza serpenti, una volta tanto!
Stesso discorso per la flora. Le ortensie, rigogliosissime, che sono un po' il marchio doc dell'isola, e le foreste di azalee rosse sono state tutte impiantate dopo la colonizzazione e hanno trovato l'ambiente migliore per la propria crescita. L'infinita varietà di fiori (oltre a ortensie e azalee, magnolie, camelie, ibischi) e piante delle isole (circa 850 le sole piante vascolari) provengono all'80% dall'Europa e il resto dall'America e dall' America.
Solo alcuni arbusti - in particolare lauro, ginepro, tamerici - costituivano l'originaria foresta endemica delle Azzorre, che sopravvive soprattutto a Sao Miguel, Pico e Terceira. Un caso di specie diffusa e originaria è la Myrica Faya, o lauro delle Canarie.
Piante delle più disparate provenienze si sono acclimatate perfettamente nel clima dolce e umido delle isole. Convivono così cedri del Libano, palissandri del Brasile, tulipifere della Virginia, alberi della canfora e criptomerie del Giappone, persino il raro ginkgo e l'albero australiano della carta, insieme ai più «tranquilli» pini, tigli, platani, comuni anche dalle nostre parti.
Nelle fattorie dei coloni più ricchi dove trionfavano palme, azalee, orchidee - cominciò ad essere coltivato (dal principio in vaso, a scopo ornamentale) l'ananas, che oggi dà una produzione annua, in serra, di oltre 3 milioni di frutti. Tra le piantagioni figurano la canapa, il lino, il tabacco e il the.

 

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